Gli ambienti lavorativi esposti a rischio elettrico, fulminazione e da atmosfere esplosive (ATEX), noti per il loro elevato potenziale di pericolo, necessitano di una gestione accurata e una comprensione approfondita dei rischi, essenziali per proteggere la vita dei lavoratori e salvaguardare le infrastrutture dove si sviluppano attività produttive.
Il rischio elettrico, spesso sottovalutato, rappresenta una minaccia costante e le conseguenze di una gestione inadeguata possono essere disastrose, causando non solo interruzioni delle attività ma anche gravi infortuni o persino la morte. Parallelamente, le atmosfere esplosive (ATEX) richiedono una particolare attenzione. In queste aree, la presenza di gas, vapori o polveri pericolose crea un ambiente potenzialmente esplosivo, dove una scintilla può avere conseguenze catastrofiche. La fulminazione, fenomeno naturale ma imprevedibile, presenta rischi significativi in particolare per le strutture esposte. La protezione da questi eventi richiede un approccio tecnico e normativo specifico, che va dalla corretta installazione di sistemi di protezione ai protocolli di sicurezza per i lavoratori.
In questo articolo esploriamo in modo approfondito l’importanza di una corretta valutazione dei rischi e delle strategie preventive in questi ambiti.
Sicurezza elettrica
Il rischio elettrico si manifesta in molteplici forme che variano dagli shock elettrici dovuti a elettrocuzione agli incendi. Questi eventi possono verificarsi in qualsiasi ambiente lavorativo, in particolar modo all’interno dei contesti produttivi industriali, dove lavorare a stretto contatto con macchine, impianti e attrezzature aumenta esponenzialmente il rischio. In ogni contesto, gli incidenti causati dal malfunzionamento degli impianti elettrici possono avere conseguenze devastanti, causando non solo danni materiali ma anche infortuni gravi o fatali. Per mitigare questi rischi, è fondamentale comprendere come e perché possono insorgere. Gli incidenti elettrici sono spesso il risultato di un impianto difettoso, di una manutenzione inadeguata, o di procedure operative poco efficaci. I pericoli possono derivare, ad esempio, da installazioni elettriche obsolete, da ambienti di lavoro eccessivamente umidi o polverosi o dall’esposizione agli agenti atmosferici in mancanza di adeguate protezioni, o molto più semplicemente dal fatto che non sia stata portata a compimento adeguata formazione nei confronti dei lavoratori coinvolti.
Normative di riferimento
Le normative giocano un ruolo importante nel definire gli standard per la sicurezza elettrica. Il D.Lgs. 81/2008, che riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, impone requisiti specifici per la progettazione, l’installazione, l’uso e la manutenzione degli impianti elettrici. Il rispetto della normativa non solo assicura la sicurezza dei dispositivi elettrici, ma impone una serie di obblighi al datore di lavoro e promuove anche la consapevolezza dei rischi e la formazione adeguata per gli operatori.
Valutazione del rischio elettrico: obblighi del datore di lavoro
Recita l’articolo 80 del D.Lgs. 81/2008:
Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione e, in particolare, da quelli derivanti da:
- a) contatti elettrici diretti;
- b) contatti elettrici indiretti;
- c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;
- d) innesco di esplosioni;
- e) fulminazione diretta ed indiretta;
- f) sovratensioni;
- g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.
Una valutazione del rischio elettrico è il pilastro della prevenzione in materia di sicurezza elettrica. La valutazione deve tenere in considerazione:
- a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;
- b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
- c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
Dopo aver valutato il rischio elettrico, il datore di lavoro è tenuto a implementare le misure tecniche e organizzative necessarie per eliminare o minimizzare i rischi identificati.
Questo include la selezione di dispositivi di protezione sia collettivi che individuali adeguati per garantire la sicurezza durante il lavoro, nonché lo sviluppo di procedure di uso e manutenzione per mantenere nel tempo il livello di sicurezza ottenuto con l’adozione di queste misure.
ATEX – Atmosfere Esplosive
Le atmosfere esplosive (ATEX) possono essere costituite da un insieme di condizioni in cui il rischio di esplosioni dovute alla presenza di gas, vapori, nebbie o polveri è significativamente elevato. Questi ambienti sono comuni in settori industriali. La presenza di sostanze infiammabili e/o pericolose in queste aree crea una combinazione potenzialmente letale: basta una piccola scintilla o un aumento eccessivo di temperatura per innescare un’esplosione devastante. Comprendere le caratteristiche e i pericoli delle atmosfere ATEX è vitale anche per prevenire la formazione di incidenti.
Rischi specifici
I rischi in ambienti ATEX derivano principalmente dalla presenza di sostanze infiammabili. La sfida è duplice: da un lato, identificare e monitorare le fonti di potenziali emissioni di gas o polveri infiammabili; dall’altro, controllare tutte le possibili fonti di innesco, come attrezzature elettriche, macchinari o anche cariche elettrostatiche generate dall’attività umana.
Come si apprende dall’articolo 288 del D.Lgs. 81/2008, si intende per: «atmosfera esplosiva»:
una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche*, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta.
*Per condizioni atmosferiche si intendono condizioni nelle quali la concentrazione di ossigeno nell’atmosfera è approssimativamente del 21 per cento e che includono variazioni di pressione e temperatura al di sopra e al di sotto dei livelli di riferimento, denominate condizioni atmosferiche normali (pressione pari a 101325 Pa, temperatura pari a 293 K), purché tali variazioni abbiano un effetto trascurabile sulle proprietà esplosive della sostanza infiammabile o combustibile.
Misure di prevenzione
Per ridurre i rischi in ambienti di lavoro dove potrebbero crearsi atmosfere esplosive, è essenziale adottare una serie di misure preventive. Queste includono la progettazione e l’utilizzo di attrezzature e sistemi ATEX certificati, realizzati per prevenire l’innesco di atmosfere esplosive. La formazione del personale gioca un ruolo fondamentale, assicurando che ogni operatore sia pienamente consapevole dei pericoli e sappia come comportarsi in situazioni a rischio. Inoltre, è cruciale effettuare regolari valutazioni dei rischi per identificare potenziali nuovi pericoli e adattare le misure di sicurezza di conseguenza.
Le procedure di sicurezza devono essere rigorosamente seguite e regolarmente aggiornate. Ciò comprende la manutenzione preventiva delle attrezzature, il controllo degli impianti, dei sistemi di ventilazione e il costante monitoraggio delle concentrazioni di sostanze infiammabili nell’aria. Inoltre, l’implementazione di sistemi di allarme e di intervento rapido può salvare numerose vite umane in caso di incidenti, limitando anche l’estensione del danno strutturale ed economico.
Valutazione del rischio ATEX: obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro deve valutare i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi:
- a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;
- b) probabilità che le fonti di innesco, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive
- c) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;
- d) entità degli effetti prevedibili
Al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari affinché:
- a) dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza;
- b) negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio, mediante l’utilizzo di mezzi tecnici adeguati.
Fulminazione e prevenzione
La fulminazione, ovvero l’impatto dei fulmini, è un fenomeno naturale di grande potenza che può causare danni estremi e rappresentare un serio pericolo per la sicurezza. Strutture esposte come torri, edifici alti e aree aperte sono particolarmente vulnerabili. La comprensione del comportamento dei fulmini e dei fattori che influenzano la loro incidenza è fondamentale per sviluppare sistemi di protezione efficaci.
Sistemi di protezione
Per proteggere strutture e lavoratori dai fulmini vengono utilizzate diverse tecnologie. I parafulmini, ad esempio, sono dispositivi progettati per attirare il fulmine e condurlo a terra in modo sicuro, evitando che l’energia della scarica elettrica danneggi l’edificio. I sistemi di messa a terra, invece, assicurano che, in caso di fulminazione, l’energia venga deviata dal percorso che potrebbe causare danni di tipo economico a impianti e attrezzature, o lesioni particolarmente gravi ai lavoratori esposti al rischio.
Le normative internazionali, come la CEI EN 62305, forniscono linee guida dettagliate per la progettazione e l’installazione di sistemi e dispositivi contro le scariche atmosferiche. Questi standard coprono aspetti come la valutazione del rischio di fulminazione, la progettazione di sistemi di protezione, e i requisiti di installazione e manutenzione. È essenziale che tali sistemi siano progettati e installati da professionisti qualificati, tenendo conto delle specificità dell’edificio o dell’area da proteggere.
Misure di prevenzione e protocolli di sicurezza
Oltre ai sistemi di protezione fisica, è importante adottare misure preventive e protocolli di sicurezza per ridurre i rischi associati ai fulmini. Ciò include la formazione del personale su come comportarsi durante un temporale e l’adozione di piani di emergenza. Inoltre, la manutenzione regolare dei sistemi di protezione è cruciale per assicurare la loro efficacia nel tempo.
La valutazione del rischio di fulminazione dovrebbe essere un processo continuo, specialmente in aree dove l’incidenza dei fulmini è alta o in strutture che ospitano attività sensibili o grandi concentrazioni di persone. L’implementazione di sistemi di allerta per temporali e fulmini può fornire avvisi tempestivi, permettendo di prendere misure preventive in caso di imminenti condizioni meteorologiche avverse.
Valutazione del rischio fulminazione: obblighi del datore di lavoro
Secondo l’articolo 84 del D.Lgs. 81/08:
il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini con sistemi di protezione realizzati secondo le norme tecniche.
Dal 1° giugno 2020, con l’abrogazione della CEI 81-30, le modalità di esecuzione per la valutazione del rischio da fulminazione sono definite in accordo con la norma CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) e CEI EN IEC 62858 (CEI 81-31). La valutazione di tale rischio specifico e il suo aggiornamento ogni cinque anni, è un obbligo per il datore di lavoro.
È fondamentale considerare che un fulmine, colpendo una struttura, può provocare danneggiamenti non solo all’edificio stesso, ma anche agli individui presenti e/o agli oggetti al suo interno, come i sistemi elettrici interni.
Pertanto, per una corretta valutazione del rischio legato ai fulmini, si devono analizzare diversi aspetti:
- Le condizioni ambientali e la frequenza dei fulmini nell’area in cui si trovano la struttura e le linee elettriche esterne;
- Le specifiche tecniche dell’edificio, dei sistemi interni, delle linee elettriche esterne e delle apparecchiature, includendo la loro resistenza agli impulsi elettrici;
- La valutazione economica e sociale delle potenziali perdite, l’analisi dell’impatto ambientale dei danni e i costi associati alle eventuali riparazioni.
Ricorda:
Quando si tratta di valutazione dei rischi specifici presenti su macchine, attrezzature e impianti, è meglio affidarsi a esperti del settore. Questo approccio non solo garantisce una valutazione accurata e conforme alle normative vigenti, ma aiuta anche a navigare nell’iter burocratico spesso complesso che accompagna tali processi.
Gli esperti di ServiSafe in materia di valutazione dei rischi possiedono le competenze e l’esperienza necessarie per interpretare correttamente le normative, applicarle in modo efficace e garantire che tutte le procedure siano seguite correttamente.
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